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Esiste un farmaco potente che ciascuno ha a portata di mano che aiuta a stare meglio, ma non tutti ne sono consapevoli: è la risata.

Una piccola confessione personale: ormai quasi 20 anni fa acquistai il mitico “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”, la raccolta delle battute più sagaci pubblicata da Gino&Michele e che per molti anni rappresentò un vero tormentone. Credo che sia il libro che ho tenuto maggiormente in mano in tutta la mia vita: aprire una pagina a caso, e leggere (ormai rileggere) battute a casaccio, è una forma di auto-terapia, capace di risollevarmi in quasi qualsiasi momento.

Ridere fa bene al cuore, recita un vecchio detto, ma i benefici non si limitano al corpo, perché investono anche il benessere psicologico e relazionale.

È ovviamente su questi aspetti che voglio soffermarmi, individuando in particolare 5 benefici molto importanti:

  1. Ridere migliora l’umore:

    può sembrare una banalità ma, se è vero che quando siamo di buon umore ridiamo più facilmente, è altrettanto vero che anche una risata “generata” in un momento negativo può aiutare a migliorare il tono dell’umore, inducendo una sensazione di benessere.

    Le nostre emozioni funzionano a doppio senso: la nostra mente agisce sul corpo, ma è vero anche il contrario, come ben sanno gli attori che, attraverso la pratica e l’esercizio costante, riescono ad indurre stati emotivi da portare in scena a partire da esercizi anche fisici che mimano gli affetti che si vogliono mettere in scena.

    Per questo motivo potremmo dire, in un certo senso, che un libro comico o un film divertente possono avere effettivamente un “effetto antidepressivo”, pur non contenendo alcun principio chimico attivo, ma spingendo il nostro cervello a produrli.

  2. Ridere migliora l’autostima:

    il buonumore giova non solo al nostro umore, ma anche alla percezione di sé, perché aiuta a stare meglio con se stessi, migliorando l’autostima. Migliorando il tono dell’umore la nostra mente si attiva ad assumere uno sguardo più ottimista e favorevole su tutto ciò che analizziamo, compresi noi stessi.

    Si migliora il senso di autoefficacia (cioè la capacità di sentirsi competenti e capaci), favorendo un approccio più attivo e propositivo, ed avviando una spirale positiva per cui, attivandomi, riesco, e questo migliora la percezione di me stesso e quindi la possibilità che prosegua nel mio impegno.

  3. Ridere sviluppa la creatività

    l’umorismo è una delle prime forme di comunicazione studiata dalla psicologia, tanto che lo stesso Freud gli dedicò una delle sue prime opere, ritenendolo alla base di importanti processi dell’inconscio. Tutti coloro che lo hanno studiato hanno rilevato come lo humor contenga sempre un elemento di imprevedibilità piacevole, che favorisce il cosiddetto pensiero “laterale”, cioè associazioni di pensiero non immediatamente logiche, ma basate su connessioni più imprevedibili sebbene perfettamente coerenti.

    Una battuta vale più di mille parole, e basta pensarne una qualsiasi per rendersi conto di cosa si intenda. La mitica “hai una pistola in tasca o sei felice di vedermi?” di Mae West è un condensato velocissimo di associazioni e nessi logici che, proprio per la loro rapidità e imprevedibilità generano la risata.

    In questo senso, se è vero che il pensiero creativo è una delle forme di intelligenza più evolute, potremmo dire che lo humor è una vera e propria forma di ginnastica mentale utile a promuoverlo naturalmente.

  4. Ridere rilassa

    Anche sul potere distensivo della risata non è certamente necessario soffermarsi molto, tanto questo è esperienza comune: il rilassamento generato dalla risata è sia fisico che mentale, perché ridendo da una parte molti dei nostri muscoli vengono spinti ad un esercizio di contrazione e distensione molto simile a quello di alcuni esercizi di rilassamento. Al contempo, ridendo il nostro sistema nervoso centrale è stimolato a produrre endorfine che generano un senso di benessere generale.

  5. Ridere migliora i rapporti interpersonali

    quando la risata non è sarcastica o irridente, difficilmente non genera un’aurea di buonumore contagioso. Vi sarà forse capitato di ridere senza sapere di preciso perché, solo perché un’altra persona rideva di gusto senza riuscire a smettere.

    Il buonumore, come tutte le emozioni, infatti, è potentemente contagioso, e si trasmette in modo rapido alle persone con cui siamo in interazione. Ecco perché in una famiglia o in un gruppo di lavoro la presenza di una persona di spirito può rappresentare un vero valore aggiunto, una risorsa per tutti (a patto che sappia scegliere tempi e modi opportuni per trasmettere allegria). Conflitti e tensioni possono essere smorzati e le relazioni rafforzate, il clima del gruppo diventa più caldo e accogliente, e i membri vivono una migliore appartenenza: stanno bene insieme.

Natale si avvicina, e forse per qualcuno non abbiamo veramente idea di cosa potremmo regalare.

Un libro che strappi una risata può essere un modo per dimostrare il proprio affetto, e regalare qualcosa che faccia bene all’altro, e forse anche a noi.

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