Obesità: oltre il peso, c’è di più…
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Novembre 24, 2015Perché a un certo punto della storia l’evoluzione ha deciso che nascesse la nostra mente?
Che posto ha l’evoluzione della psiche nella storia umana?
Avete in mente il disegno che rappresenta l’evoluzione dell’uomo?
Quello che abbiamo visto tutti a scuola, con l’uomo scimmia da una parte e il Ken della Barbie dall’altra?
Cosa pensereste se vi dicessi che quel disegno non rappresenta ciò che davvero è successo nell’evoluzione umana, ma soltanto l’illusione (smentita dalle ricerche archeologiche ed antropologiche) di essere il culmine evolutivo della storia, la specie che il mondo stava aspettando da sempre?
Probabilmente qualcuno resterebbe scosso e inquieto a pensare che la storia che ci è stata insegnata sembra essere molto diversa da quella che è avvenuta realmente e che lo sguardo con cui guardiamo a noi stessi potrebbe essere molto distante dalla realtà.
La riflessione a cui sto accennando non è frutto del mio sacco, ma l’esito di una lettura estremamente interessante ed accattivante, della quale devo sinceramente ringraziare mia moglie Cristina, che in seguito ad una vivace discussione sull’evoluzione umana, mi piazzò in mano “Homo sapiens e altre catastrofi”, di Telmo Pievani.
Il libro offre una panoramica ricca e chiara sulla storia dell’evoluzione umana in base a quelli che sono gli studi e le teorie elaborate negli ultimi anni, dando anche a chi, come il sottoscritto, non è esperto dell’argomento, la possibilità di approcciare un tema che ci tocca particolarmente da vicino: la questione di chi siamo e quale sia il nostro posto nel mondo.
“Cosa centra questo con un blog di psicologia?”, si starà probabilmente chiedendo qualcuno.
“Molto”, è la mia risposta.
Intanto perché la nostra stessa psiche altro non è che uno degli esiti (forse quello più inspiegabile ed affascinante) del processo evolutivo descritto, e scoprire come e perché ad un certo punto della storia la natura abbia fatto sì che un ominide iniziasse a pensarsi e a riflettere su di sé e i suoi simili, mi pare fondamentale per comprendere il senso di ciò che chiamo “coscienza”.
L’altro aspetto fondamentale riguarda l’opportunità, a mio giudizio sempre emozionante ed arricchente, di stravolgere una storia che pensiamo di conoscere per filo e per segno, rileggerla in modo totalmente diverso, scoprendo ciò che può offrire uno sguardo nuovo sul mondo che ci circonda e su ciò che noi stessi siamo.
Un obiettivo che sento sempre pertinente e determinante anche nel lavoro psicologico.
Buona lettura!
Telmo Pievani, Homo Sapiens e altre catastrofi – Per un’archeologia della globalizzazione, Meltemi Editore, Roma