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Tra le domande che più frequentemente mi vengono rivolte al primo contatto da parte c’è la legittima domanda “quanto costa una seduta?”
Sono ormai lontani i tempi in cui esistevano minimi e massimi tariffari, cancellati per legge da ormai diversi anni, per cui ormai la questione non si pone più in termini decretati in modo ufficiale, ma dalla prassi dei professionisti e dalle esigenze del mercato.
Nell’era di Grupon tutto si può comprare ad un prezzo più basso, ed è possibile (per quanto non ne abbia notizia) che alcuni colleghi abbiano messo in vendita a prezzi stracciatissimi sedute o trattamenti psicologici. Come detto, non ne ho notizia certa, semplicemente immagino, tuttavia è anche da ammettere che, per quanto a tutti faccia piacere riuscire a risparmiare qualcosa laddove sia possibile farlo, è altrettanto vero che nessuno regala nulla, e che un prezzo irrisorio proposto per una prestazione di alta qualità ha sempre un vago odor di sola.
Ma partiamo dalle cifre. Da una mia inchiesta svolta in modo informale tra colleghi e conoscenti ho avuto modo di appurare come il costo di una seduta individuale da uno psicologo abbia un costo oscillante tra i 50 e i 100 €.
Capisco che il range possa sembrare ampio, ma è chiaro che il fattore esperienziale giochi un ruolo determinante nel caso del lavoro psicologico: uno psicologo alle prime armi ovviamente offrirà una tariffa poco esigente, chi ha più anni sulle spalle invece più facilmente si sbilancerà un po’ più in alto, un luminare, una persona con una visibilità pubblica elevata, o pubblicazioni di rilievo potrebbe anche arrivare a sfondare il massimale sopra riportato, o richiederlo non per il singolo appuntamento, ma come costo orario.
Diversa è la questione per i percorsi familiari e di coppia. Se il minimo è grosso modo lo stesso, il massimo invece frequentemente raddoppia (da 50 a 200€ a seduta): le ragioni possono essere diverse. Intanto una seduta con più persone a volte viene fatta durare di più, altre volte viene prevista anche la presenza di più terapeuti contemporaneamente, ecc.
Tutti questi fattori, oltre a quelli già descritti per i percorsi individuali, fanno sì che il costo lieviti, con spese che a volte possono diventare anche piuttosto significative, in effetti,
Ma cosa viene acquistato con una seduta?
La competenza psicologica è una parte della risposta, quella certamente più importante e più intuitiva, ma non è tutto.
Un equivoco abbastanza comune è che “lo psicologo sia quello che ti ascolta e ti risponde, dicendoti cosa fare in una certa situazione”: tutto questo fa sì che l’impressione sia che il lavoro dello psicologo avvenga in seduta. Punto e basta.
La situazione non è così. A volte mi è capitato, nel corso di una seduta di dire “rileggendo gli appunti su una seduta di alcune settimane fa, ho visto che mi aveva detto questo…” scorgendo lo stupore da parte del mio interlocutore: “ma come? Quello che ci diciamo viene scritto? E dopo se lo rilegge?”. Per il clinico una seduta inizia molto prima che il paziente entri in studio e finisce molto dopo che se ne è andato: quanto accade in colloquio è il punto di partenza e di arrivo del lavoro clinico vero e proprio, che si accompagna ad un lavoro di riflessione che tra ciò che è successo in passato e ciò che accade ora, desideri e aspettative e agiti concreti, tutti aspetti che vengono approfonditi fuori seduta, come l’allenatore che rivede il filmato di una partita per osservare il funzionamento della squadra e comprendere come agire per gli obiettivi che si propone.
Questo aspetto credo che rappresenti in discrimine importante da tenere in considerazione, qualora si pensi di rivolgersi a professionisti che applicano una politica a ribasso dei costi, perché è chiaro che sarà molto facile che la differenza del servizio sia legata a quella parte di lavoro che è meno visibile all’utente, ma che diventa essenziale perché un colloquio psicologico sia qualcosa di diverso da una chiacchierata con uno psicologo: il suo inserimento in un percorso, quella che in termini clinici si chiama “presa in carico”.
Così come per ogni cosa, anche nel campo dei colloqui psicologici vale il detto “chi poco spende, tanto spende”: giocare a ribasso affidandosi a personale non qualificato o abboccare a proposte con prezzi scioccanti significa esporsi ad un costo maggiore non solo in termini economici, ma anche in termini di beneficio ottenuto.
Le modalità di approccio ad un terapeuta oggi permettono di iniziare a farsi un’idea della persona molto prima di incontrarla: affidarsi a questi elementi nella scelta offre la possibilità di basare la propria decisione su criteri più solidi, che assicurano maggiormente la possibilità di riuscita del lavoro che si desidera intraprendere. Certamente il parametro economico a questo punto sarà uno dei fattori in gioco da tenere presente, alla luce di una costellazione di fattori che accompagnano ed aiutano ad una scelta consapevole.