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“Alimentazione sana, evitare di fumare, praticare attività fisica non possono più essere considerati consigli che il medico dà ai suoi pazienti, ma vere e proprie prescrizioni terapeutiche, al pari dei farmaci. Per questo sempre di più sta diventando evidente come una cura della persona che non consideri anche il cambiamento di abitudini e comportamenti, e quindi che contempli anche l’intervento psicologico come parte integrante del lavoro terapeutico, rischia di restare parziale, se non fallimentare”

Se a dirlo fosse uno psicologo la cosa non farebbe notizia, ma quando invece l’affermazione viene fatta nientemeno che dal dott. Dario Grisillo, presidente della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, nel corso del suo intervento al 2° Forum Ambiente Salute Alimentazione, tenutosi a Milano dal 1 al 3 luglio 2015, la cosa comincia ad assumere una connotazione più interessante, perché evidenzia a lettere sempre più chiare come un trattamento che consideri la persona come un tutt’uno in tutto i suoi ambiti e non come uno spezzatino che vive contesti indipendenti e non comunicanti tra loro sia l’unico che può dare risultati realmente efficaci, e non illusioni temporanee ma inefficaci nel lungo periodo.

Nel suo intervento, con il quale il dott. Grisillo presentava l’avvio del progetto One Health, promosso tra le altre associazioni anche da PLP-Psicologi Liberi Professionisti, sottolinea come la sinergia di professionisti rischi di essere insufficiente se non si traduce in un cambiamento culturale: la visione della persona come un tutt’uno non solo corpo-mente, ma anche con il suo contesto culturale, relazionale ed ambientale. Ciò significa, per citare un altro esempio tratto dal medesimo intervento, che curare l’ipertensione con una pillola è facile, ma inutile se non si fa in modo che le persone inizino a cambiare le abitudini che aiutano a combattere il problema, ad esempio non prendendo la macchina per andare nel negozietto dietro casa: un cambiamento certamente più difficile e che non tutti paradossalmente sono disposti a fare, sebbene sia più sano e con meno effetti collaterali.

In questo cambiamento il ruolo che devono svolgere gli psicologi non può che essere centrale, per favorire una cura della salute, diffondere una mentalità che ponga al centro la responsabilità personale del proprio benessere e la possibilità di prendersi cura direttamente e attivamente di sé, a partire da scelte concrete quotidiane.

 

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