La mente che mente. Smascherare le menzogne
Febbraio 15, 2016Miracolo a Milano: Strehler batte Meazza.
Marzo 24, 2016Tra pochi giorni sarà la festa del papà, una figura sulla quale si sta portando sempre più attenzione all’interno del mondo psicologico, anche per l’importante rivoluzione culturale e familiare degli ultimi decenni.
Cosa significa essere padre oggi? Come viene vissuta la paternità in questi anni?
Se la figura della madre che lavora è già stata sdoganata da diversi anni, quella del padre che si occupa dei figli è una novità che solo da pochissimi anni ha iniziato a prendere piede, favorita inizialmente anche dalla crisi economica che ha rivoluzionato le abitudini di molte famiglie, rendendo necessaria una riorganizzazione dei compiti e ruoli, portando molti padri ad essere forzatamente a casa con i propri figli, e rendendo più comune e diffusa l’immagine del papà accudente.
Se però fino a 4-5 anni fa il padre che si dedicava anche ai figli piccoli era spesso ricollegato solo alla situazione di perdita del lavoro, oggi si sta diffondendo con sempre maggiore convinzione e consapevolezza l’immagine del papà che segue passo passo la crescita dei propri bambini sin dalle prime fasi di vita (addirittura dalla sala parto, secondo la prassi sempre più comune di renderlo spettatore della nascita del bambino, del taglio del cordone, ecc.).
Nei gruppi per padri che sempre più frequentemente sono chiamato a fare in tanti centri e scuole (fino al 2010 gruppi di questo tipo andavano deserti anche nei rarissimi casi in cui venivano organizzati, oggi si affollano di richieste di repliche) emerge come costante condivisa il desiderio consapevole di vicinanza ai propri figli, volendo spendere con loro più tempo possibile e godendosi la loro crescita.
Particolarmente esplicativi sono i casi (ovviamente non frequentissimi, ma presenti) di quei padri che hanno figli già adolescenti e che per varie ragioni si ritrovano oggi ad avere dopo molto tempo un bambino, riconfrontandosi con le prime fasi di vita a molti anni di distanza.
Quello che viene rimandato da questi uomini è che sentono che “oggi è più normale, più comune che un papà stia vicino ai figli, giocare con loro anche quando sono piccoli. Prima sarebbe stato strano, ma oggi non fa più tanto effetto”.
“I miei figli maggiori non mi riconoscono” raccontava divertito un papà con due figli adolescenti di un primo matrimonio e un bambino di due anni avuto dalla nuova compagna, “un po’ mi prendono in giro, dicendomi che sembro rimbambito a giocare con il piccolo, ma secondo me sono solo gelosi che con loro non facevo così. Sembra strano dirlo, ma… ai loro tempi non si usava tanto come adesso”.
Essere padre oggi, secondo questo modello, non significa essere, come ha scritto qualcuno, un “mammo”, o un “papà peluche”, ma trovare un nuovo modo di essere padre per il proprio figlio.
In un momento storico in cui la discussione sociale e politica sulla genitorialità e cosa sia necessario perché una coppia possa essere o meno adatta ad allevare un figlio, diventa importantissimo chiarire in cosa consista questa rivoluzione già avvenuta.
Oggi più che mai i ruoli familiari sono stati riorganizzati, rivisti, stravolti e i copioni di ruolo hanno subito cambiamenti radicali, passando dall’essere definiti a priori, ad una continua riorganizzazione all’interno della conversazione familiare stessa. Ai coniugi di oggi viene richiesto un livello di dialogo e confronto, un gioco di squadra e un’alternanza di ruoli e funzioni più dinamica ed elastica che in passato.
Le funzioni possono essere scambiate ed integrate, rendendo accudimento ed emancipazione, sostegno ed autonomizzazione due facce di una stessa medaglia costruita insieme dai genitori.
La vera scommessa della genitorialità, la possibilità che un ruolo paterno o materno sia credibile ed efficace, non si gioca quindi solo nel rapporto a due tra un genitore e il figlio, ma contempla sempre necessariamente entrambi i coniugi nel loro reciproco rapporto tra loro e con il figlio.
È questo equilibrio perennemente dinamico che permette di trovare la strada giusta, che non è scritta in nessuna ricetta preconfezionata, ma costruita quotidianamente insieme.
3 Comments
Stupendo..Grazie
centrato sulle problematiche genitoriali attuali
Grazie mille.