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Estate significa bella stagione e questo per molti si traduce nella ritrovata possibilità di immergersi nel verde e nella natura.

Come ho già avuto modo di scrivere in passato, per molti l’idea stessa di vacanza si allaccia a quella dello stacco dalla confusione cittadina per poter stare nel verde, a contatto con un ambiente non sofisticato dalla presenza e l’interferenza umana, come accade invece molto spesso nella quotidianità (ovviamente quella cittadina…).

Per molti un’esperienza di questo tipo ha una valenza assolutamente autoterapeutica, tanto da essere considerata l’unica possibile reale vacanza rilassante, o l’unica attività “decongestionante”, sebbene a volte tutt’altro che riposante: pensiamo a chi, ad esempio, coltiva un orto o un giardino nel tempo libero, o a chi trascorre i weekend facendo passeggiate o praticando trekking.

Chiaramente le ragioni che possono spingere a svolgere attività “green” possono essere le più disparate, economiche, ecologiche, atletiche, ecc.. Indipendentemente da quali siano queste ragioni, il contatto con la natura offre tuttavia anche grandissimi benefici sul versante psicologico, aiutando a contrastare un ampio ventaglio di problematiche emotive e relazionali, perfino in problematiche complesse e generalmente considerate “non trattabili”, come psicosi e disturbi schizofrenici che hanno notoriamente un significativo miglioramento in ambienti più ariosi e a contatto con il verde.

Allo stesso modo, tranne situazioni specifiche correlate con sintomi agorafobici o simili, anche persone con problemi come ansia o disturbi dell’umore beneficiano spesso di un contatto con la natura, come ad esempio una passeggiata in un parco o un bosco, o la coltivazione di piante, ecc.

Questi benefici che possono essere comuni all’esperienza di molti hanno trovato anche una conferma da parte della ricerca psicologica in una serie di studi che hanno confermato come il benessere percepito tenda ad aumentare quando ci si trova all’aperto, in un ambiente con naturale.

Questi riscontri avrebbero portato anche un importante teorico della mente, come H. Gardner, autore di una della più autorevoli e accreditate teorie sull’intelligenza umana, a formalizzare l’esistenza di un “pensiero verde”, un’intelligenza naturalistica che ci predispone al contatto con la terra, le piante e gli animali, che si attiva e ci dà benessere nel momento in cui ci troviamo in un ambiente di questo tipo.

Se questa esperienza può essere ovviamente vissuta e promossa e durante l’intero arco dell’anno, approfittando delle suggestioni climatiche e cromatiche delle diverse stagioni, certamente il periodo estivo con la disponibilità di tempo e il clima generalmente buono, può offrire un momento privilegiato per riscoprire o ampliare attività e momenti nel verde, magari anche con i più piccoli per i quali i benefici di questo contatto sono ancora più accentuati.

Grandi e piccini, verdeggiamoci!

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