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La fine dell’anno si avvicina e, come si sa, per tutti è inevitabile vedere in questo momento di passaggio l’occasione per fare un bilancio dell’anno trascorso e magari stilare i propositi per l’anno nuovo. Se temete che questo bilancio possa trasformarsi nel momento delle dolenti note, forse questo post può aiutarvi a risolvere il problema, senza barare, ma trovando un modo per fare un bilancio costruttivo a partire da un modo più costruttivo e funzionale di prefissarsi (e perseguire) degli obiettivi.

Trova un modo per immortalare le soddisfazioni e i risultati che ottieni

Capita frequentemente che nella bilancia con cui analizziamo il tempo trascorso i fallimenti pesino di più dei successi e delle soddisfazioni non tanto perché questi siano realmente maggiori, ma perché, come dice il vecchio proverbio, “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”. Tutto ciò che viene ottenuto anche con fatica viene spesso rapidamente liquidato come “ovvio”. Anche risultati importanti e significativi rischiano così di sparire nel dimenticatoio e non venir ricordati al momento opportuno.

Al contrario fallimenti e delusioni rimangono molto più impressi, venendo presto in primo piano.

Questa distorsione della memoria può creare la falsa percezione di un anno pieno solo di cose negative. Trovare un modo per andare a recuperare questi momenti, ripercorrendo magari l’archivio fotografico dell’anno trascorso, può essere utile per rivedere il periodo in un modo più obiettivo.

Prima piccoli passi, poi grandi balzi

I momenti di verifica sono uno snodo essenziale in ogni percorso, perché aiutano a capire se si procede nella direzione corretta o se c’è qualcosa da cambiare.

Se il tempo di verifica è troppo lungo, però, correggere il tiro può essere molto faticoso e poco fruttuoso, ecco perché è bene fissarsi tappe a breve termine (all’inizio anche più volte a settimana).

Un altro modo per ottenere lo stesso risultato è frammentare un obiettivo molto grande in altri più piccoli che possono essere ripresi e verificati con più facilità.

La tempistica può poi variare con il tempo: inizialmente verifiche ravvicinate sono necessarie, mentre con l’andare del tempo possono diventare controproducenti, perché spezzettano l’impegno e disperdono concentrazione. Nelle fasi più avanzate, procedere con verifiche più dilatate nel tempo può essere importante, perché aiuta a valorizzare e riconoscere i risultati maggiori.

Insieme appassionatamente

Un altro stratagemma utile da tenere a mente può essere quello di condividere la propria iniziativa con qualcuno altro che la condivide o può motivarci, fare il tifo per noi, spingerci a non mollare.

Se talvolta è vero che “chi fa da sé fa per tre”, in altre circostanze un compagno di viaggio può essere una garanzia di tenuta. Ciò non significa che si arriva a fare qualcosa per l’altro (sebbene in linea di massima anche questo non è detto che sia sempre un male), ma che il sostegno altrui e la condivisione della fatica può diventare un movente importante.

È giusto premiarsi per piccoli risultati?

Qualche volta darsi dei piccoli premi per risultati parziali può essere stimolante, altre volte deleterio: come capire quando farlo?

Le ricerche nel settore indicano che piccoli premi possono fiaccare la determinazione a perseguire un obiettivo quando diventano troppo frequenti e poco significativi, perché banalizzano il grande risultato. Al contempo se l’obiettivo che ci prefiggiamo ha per noi un grande valore morale o rappresenta un risultato molto gratificante, piccole ricompense possono inquinarne lo spirito e la perseveranza.

Ecco perché in questi casi è bene non eccedere con premi “intermedi”.

Se però i tempi realistici di realizzazione del compito sono molto lunghi, darsi uno o due supporti intermedi può essere opportuno, a patto che questi premi non contrastino con l’obiettivo più grande (es. non è il caso di concedersi una cena per festeggiare un dimagrimento parziale).

Tutte queste indicazioni possono essere di aiuto nel perseguire i propri obiettivi, sebbene il suggerimento più importante è quello che lascio in fondo:

Trai insegnamento dai tuoi fallimenti

Hai già provato e hai fallito? Benissimo! Hai l’occasione per imparare cosa può farti cadere e metterti i bastoni tra le ruote. L’unica occasione di riscatto che abbiamo da una fallimento è fare in modo che ci insegni qualcosa: liquidarlo senza analizzarlo significa esporsi al rischio che lo stesso problema torni a ostacolarci. Provare a comprenderlo è invece il modo migliore per permetterci di cambiare le cose e non ripetere il passato.

Forza!

E adesso sotto con il nuovo anno…

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